Hades Online: Succube 2

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Hades Online: Succube 2
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HADES ONLINE: SUCCUBE
FANTASY LITRPG HAREM LIBRO 2
Scritto da
ALEX A. ITSIOS e A. A. ROI
Tradotto da
Giraldina LONGO
1° Edizione

Copyright © 2020, Alex A. Itsios

Tutti i diritti riservati. Questo testo o le sue parti non possono essere riprodotti o utilizzati in alcun modo senza l'espressa autorizzazione scritta dell'autore, ad eccezione dell'uso di brevi citazioni all'interno di una recensione del libro stesso.

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CAPITOLO 1

Sono Zephyros, un reietto e un trasgressore. Di recente sono stato bandito nel mondo reale dopo aver violato il server principale di Elysium, il mondo di gioco in cui ho vissuto fin dalla nascita. Chi l’avrebbe mai detto che, con questo corpo nuovo e mortale, sarei diventato un grande guerriero degli Emissari di Elysium e, nel frattempo, mi sarei giostrato tra quattro guerriere sexy e testarde!

Fino ad ora ho ottenuto tutto quello che avrei potuto desiderare. Ma, ehi, niente è eterno. Sono anche innamorato del nostro più grande nemico, una sexy e insaziabile succube. Questa è una notevole complicazione visto che la missione del nostro esercito, qui sulla Terra, è di ucciderla. Combattuto tra la ragazza dei miei sogni e i miei compagni soldati, prima o poi, sarò costretto a dimostrare a chi sono veramente leale.

Per mia fortuna, le meravigliose guerriere del mio harem non hanno ancora scoperto la verità, ma stanno diventando più inquiete giorno dopo giorno. E adesso che il Generale Amyndas, il nostro comandante, ha radunato un esercito di dimensioni tali da poter abbattere la fortezza della mia amata, sono nella merda fino al collo!

“Ne moriranno moltissimi.” mi dice Rena mentre, dal nostro accampamento, guardiamo l’esercito radunarsi nella zona sottostante il quartier generale degli emissari, dove, una volta finito lo spazio disponibile nelle baracche di mattoni rossi, è stata fatta confluire la straripante massa di soldati. “Ho parlato con altri esploratori che sono stati inviati a scoprire i punti deboli della fortezza di Calisto. Mi hanno detto che è incredibilmente ben difesa.”

Non avevo idea che fosse stato preparato un assalto di dimensioni così massicce. Stando a quello che ho imparato nell’esperienza fatta in questo mondo, poche settimane non sono un tempo sufficiente per allenare un esercito per un assalto vittorioso ad una così imponente fortezza. Ma forse Amyndas stava preparando questa armata da prima che me ne rendessi conto, oppure ci ha mentito e sta pianificando di sacrificarci tutti in un tentativo vano. Sogghigno morbosamente. Forse non è altro che un gioco per Hades quaggiù come lo era per noi in Elysium.

“Penso che né ad Amyndas né a Lord Hades interessi la quantità di soldati che moriranno.” concludo. “Ce ne sono altri in abbondanza nel posto da cui provengono questi.”

Inoltre, se ci fosse bisogno di avere rimpiazzi, si fermerebbero ai criminali o inizierebbero a mandare chiunque possa essere considerato sacrificabile per questa “partita”?

Amyndas ha perlomeno cambiato strategia di guerra, qualunque sia la sua logica. Come comandante di un gruppo di incursori, è un’informazione di cui dovrei in qualche modo essere a conoscenza; e presto lo sarò.

La notte seguente, siamo nell’anfiteatro, sotto le stelle, davanti al nostro generale; vengono comunicate, sia a me che agli altri comandanti del gruppo di incursori, specifiche istruzioni con l’uso intermittente di fiaccole accese.

“Non appena l’assedio inizierà a essere efficace, la Demonessa Succube evocherà a sé tutte le creature in suo potere.” Ci comunica il nostro glorioso condottiero, vestito della sua finemente decorata armatura. “Ma c’è un limitato numero di strade grandi abbastanza per lo spostamento delle numerose truppe di cui avrà bisogno. Le vostre squadre intercetteranno il maggior numero possibile di nemici lungo i percorsi d’assalto e li tratterranno il più a lungo possibile. Preparatevi. Sarete schierati tra cinque giorni.”

Alla fin fine, l’attacco alla fortezza di Calisto non sarà un mero assalto frontale suicida come mi sarei aspettato. Per lo meno Amyndas non sta sprecando le vite dei soldati senza avere un piano per la vittoria.

Riesco ad immaginarlo. Con la portata dell’esercito che Amyndas ha radunato, potrebbe riuscire a vincere la battaglia che sta per condurre.

Sono preoccupato da questa possibilità, mentre cammino tra le centinaia di tende piazzate da poco per ospitare le ultime “reclute” per la causa.

L’esercito degli emissari conta ora migliaia di unità. Attaccherà la fortezza di Calisto nei molti punti deboli lungo le mura, scoperti dai nostri esploratori. L’intenzione è, poi, di braccare la mia padrona in blocco, poiché ci si aspetta che rimarrà intrappolata e vulnerabile una volta che le mura della fortezza saranno violate.

Questa è un’informazione fondamentale, devo comunicargliela il prima possibile. Pensavo che la sua fortezza fosse inespugnabile, ma non posso fare a meno di preoccuparmi per le migliaia di nemici che si stanno preparando ad attaccare, e a cui non importa di vivere o morire. Sebbene Calisto abbia un corpo di guardia scelto composto da creature enormi e molte difese contro un assedio, sto iniziando a chiedermi se debba agire prima che sia troppo tardi. Peccato che non abbia davvero i draghi che si rumoreggiava potesse dispiegare.

Essendo incursori, io e molti altri abbiamo avuto carta bianca per poterci introdurre nella parte orientale di Komana per combattere qualunque cosa volessimo in qualsiasi modo. Ma adesso è finita. Ho ricevuto degli ordini, a cui devo obbedire, e che devo condividere con le mie ragazze una volta rientrato alla nostra tenda. Non ne sono contente, ma ho altre cose in mente che devo portare a termine.

Il mio obiettivo per i giorni successivi è quello di raccogliere quante più informazioni e dettagli sui piani per l’assedio, parlando con chiunque sia possibile, devo fare in modo che non sospettino che sto tradendo la causa. E, fino a che sono in tempo, prima che parta l’operazione prevista per domani notte, devo far arrivare a Calisto le informazioni che avrò raccolto, in modo che possa essere pronta.

CAPITOLO 2

Nel cuore della notte indosso l’armatura completa e scivolo via lungo il sentiero che scorre sulla linea Est-Ovest con l’obiettivo di far sapere alla mia padrona cosa sta per succedere. Le mie donne non si accorgono del mio comportamento. Ormai si fidano incondizionatamente di me, il ché mi permette di sgattaiolare fino al cortile segreto dove si trova la fontana. Questo posto mi offrirà un passaggio magico per mettermi in contatto con Calisto. Mi faccio strada, pronto a lottare contro qualunque creatura incontrerò. Non ci metto troppo ad abbattere i due goblin che incontro lungo il percorso.

Alla fine, raggiungo il cortile e la sua fontana. Rimango lì davanti a fissarla, e ben presto mi appare il suo ipnotico volto. Vedo le sue seducenti labbra rosse e gli occhi di fuoco che mi guardano divertiti dal profondo di queste acque stregate.

“Dobbiamo parlare” le dico. “L’esercito degli emissari è pronto a cingere in assedio la tua fortezza.”

Non sembra affatto preoccupata.

“Stavo giusto pensando a te.” mi dice, e il mio cuore inizia ad accelerare sotto la corazza di piastre. “Verrò da te, e mi darai quello che desidero. Dopo potrai dirmi cosa hai scoperto sul tuo esercito. Attendimi.”

E quindi arriva nel cortile, arriva da me.

Ha deciso che prima come prima cosa vuole da me la mia energia, non mi permette ancora di parlarle. Quindi ci spogliamo a vicenda. Tutto il resto deve aspettare fino a quando la mia Signora Succube non si sarà saziata. Nonostante questo, sento l’urgenza di farle sapere della minaccia che incombe.

Calisto mi cinge il collo con una mano, il suo sguardo indugia sulla mia bocca. L’urgenza di ciò che voglio dirle freme sulle mie labbra ma lei mette a tacere quei pensieri con un bacio. Il bacio è freddo, ruvido, eppure mi cattura con ogni atomo del suo respiro. Le sue unghie, simili ad artigli, mi affondano nel collo mentre il bacio si fa più profondo e sento il mio intero essere soccombere al suo potere.

Abbiamo fatto l’amore molte volte, eppure il suo corpo non smette di sorprendermi. Non posso fare a meno di esplorarlo mentre le nostre lingue si intrecciano. È morbida, calda e liscia sotto al mio tocco e le mie dita si tuffano con piacere lungo le colline e le valli della sua sinuosa figura. Mentre il suo respiro mi solletica le labbra, mi concedo il tempo per venerare ogni centimetro della sua pelle con le mie mani, fino a prenderle il volto tra le mani.

Ci allontaniamo l’uno dall’altra e le mie mani scendono sulla sua vita. Ci scambiamo sorrisi complici, poi, d’improvviso, si gira e appoggia la schiena contro il mio petto. Mentre si scosta i capelli dalle spalle, poso le labbra sulla sua pelle scoperta in un soffice bacio. La bacio e sento il suo sedere premere contro la mia erezione, fremo in risposta alla pressione.

 

D’improvviso Calisto comincia a ruotare i fianchi in una sorta di danza, su e giù contro il mio corpo e guida le mie mani sui suoi fianchi. Ad ogni movimento verso di me riesco a sentire il calore del suo ingresso che struscia sopra di me in modo delicato. È appena un accenno di quanto sta per accadere, divento sempre più duro. La danza è ipnotica, ogni ondeggiamento dei fianchi ricorda le spire di un serpente, ogni movimento è graduale e deliberato su di me. È una misteriosa demone danzatrice del desiderio e solo io e la luna abbiamo il permesso di assistere alla sua danza.

Le sue mani trovano le mie, la mia signora si china in avanti di fronte a me, esponendo completamente alla mia vista il culo e la figa. Abbassando lo sguardo vedo il mio uccello fremere contro la sua apertura, desideroso di tuffarcisi dentro per godere delle dolci sensazioni che mi aspettano. La mano di Calisto serpeggia in mezzo alle sue cosce per afferrarmi il membro e, lentamente, rotea la mia punta contro il clitoride. Il movimento mi fa venire profondi brividi e sento il suo clitoride inturgidirsi a quel tocco. È una provocazione che mette a dura prova la mia pazienza di guerriero.

Quando il suo clitoride è finalmente caldo e palpitante, sposta il mio uccello di fronte al suo ingresso. Non appena sento l’umidità della sua fessura sento la tensione crescere nel mio membro già duro, lei, con lo stesso movimento rotatorio, mi stuzzica fino a quando non ne posso più. Mi libero e, afferrandola per i fianchi, affondo in profondità dentro di lei. Una piccola parte di me teme che la mia audacia imprevista possa irritare la mia padrona, ma, in realtà, la sua unica reazione è un gridolino di sorpresa prima di iniziare a dimenarsi, e non riesco a pensare ad altro che a quanto sia stretta e bagnata attorno a me.

Familiari ondate di estasi mi investono e mi mandano in uno stato che posso definire di stupore estatico. Non so più dove sono, dove inizia o finisce il mio corpo. Fare sesso con Calisto non ha paragoni con niente al mondo. Mi sento come fossi vergine ogni singola volta, come se scoprissi per la prima volta nella mia vita il puro piacere carnale. I miei fianchi si muovono in modo irregolare, aumentando foga e ritmo, il mio godimento straripa. È solo quando sento Calisto iniziare a gemere che riesco a uscire dallo stato di trance in cui ero caduto e torno ad essere consapevole del mondo attorno a me. Le mie dita si aggrappano ai suoi sottili polsi, le sollevo le braccia e le uso come supporto per spingermi ancora più a fondo.

Ad ogni spinta sento le sue pareti contrarsi e stringersi attorno a me, in un bollente e umido abbraccio. I suoi umori mi circondano e mi attraggono come se fossi la sua preda. Quando inizio a tenere un ritmo costante, il mio sguardo riesce a seguire una gocciolina di sudore che scorre lungo la schiena della mia padrona, tra le sue ali spiegate. Mi focalizzo su quella per evitare di riversare il mio seme nel grembo della demonessa, e per poter continuare e riuscire a portarla a più alti picchi di estasi con ogni spinta in più. Calisto ricambia il mio sguardo da sopra la sua spalla, le labbra socchiuse e lo sguardo appannato dall’eccitazione. Ad ogni colpo i capelli le rimbalzano sulle spalle e la coda demoniaca si contrare in una serie di spire prima di rilassarsi.

I suoi gemiti sono più forti, adesso, e Calisto getta indietro la testa. Posso vedere le sue setose sopracciglia e i suoi occhi serrati in una smorfia di piacere. Conosco questi segni: la mia amante demoniaca è vicina a raggiungere l’orgasmo. Le cosce iniziano a tremarle e le sue pareti mi stringono come se non volesse lasciarmi più andare. Sta accadendo ora!

Posso solo prolungare l’inevitabile per un brevissimo tempo, la tensione aumenta sempre di più nel mio membro e dentro di me. In qualche modo anche Calisto lo sente, e sbatte il suo culo contro di me con maggiore forza. Mi prende alla sprovvista, e non riesco a trattenere un flebile rantolo mentre tutte le mie energie vengono drenate dal mio corpo e si raccolgono nel mio uccello pronto ad esplodere dentro di lei.

“Sto per…” non riesco a finire la frase e affondo nelle sue profondità per l’ultima volta. Il mio cazzo freme ed erutta dentro di lei. Le mie dita le affondano nei polsi mentre il mio corpo si rilassa e cado a terra con un sonoro tonfo.

Cerco di riprendere fiato, il petto coperto di sudore. Sì, non so descrivere quanto sia formidabile, ma mi dimentico sempre del dopo, del calo di energia che segue.

Calisto è ancora sopra di me, in piedi, con lo sperma che inizia a colare fuori. Le gocciola lungo le cosce, ma posso godere di quella vista solo per pochi attimi, prima che si giri verso di me.

“Ti sei abituato ad essere il mio nutrimento.” approva, mostrando un lungo incisivo mentre sogghigna. Si inginocchia per rannicchiarsi su di me e inizia a baciarmi sul petto, salendo fino a raggiungere le mie labbra. Riprendo fiato e le prendo il volto tra le mani.

***

“L’esercito degli emissari sta radunando migliaia di soldati per assediare la tua fortezza.” La avviso mentre, sdraiati, guardiamo le stelle, ancora ebbri di sesso. Il suo calore mi raggiunge. “Ho scoperto molti dettagli dell’attacco che hanno pianificato.”

“Dimmi pure, mio amato” sospira.

Le spiego i particolari di cui sono a conoscenza: la dimensione dell’esercito pronto ad attaccare, gli armamenti che pianificano di usare contro la fortezza e i punti deboli che credono di aver individuato nelle spesse e imponenti mura di difesa.

Ridacchia pensando alle forze che Amyndas vuole opporre al suo castello.

“Non c’è nulla di nuovo.” mi rassicura. “Non corro alcun pericolo. La mia fortezza è pronta per ogni assalto, assedio o meno.”

“Potresti essere in pericolo” insisto. “Amyndas sembra sicuro di farcela”.

Recupera dalla tasca un piccolo rubino della dimensione del suo palmo e me lo porge.

“Cos’è?” chiedo confuso per l’inaspettato dono che mi sta offrendo.

“È una Gemma della Chiaroveggenza; potrai tenere d’occhio i tuoi compagni a distanza o contattarmi se ne avrai necessità. Devi solo focalizzare le tue energie e incanalarle verso il tuo obiettivo e la gemma ti mostrerà quello che accade.”

Allora è così che, probabilmente, sa cosa stia pianificando Amyndas, penso tra me e me. “Ti contatterò in caso che qualcosa vada storto” le dico. Sono ancora preoccupato per la sua incolumità, anche se ha Livello di Minaccia 100, e anche se l’idea che un qualunque mortale possa danneggiarla in alcun modo è pura follia. Sono affascinato e non riesco a pensare ad altro che a quello che posso fare per lei, a cosa posso essere per lei. Diversamente da quello che avrei voluto, sono diventato un guerriero e posso immaginare con chiarezza cosa accadrebbe se l’armata dell’emissario riuscisse in qualche modo a centrare l’obiettivo del Generale.

“Grazie, mio amato,” mi dice “ma non devi preoccuparti. Sono al corrente di tutti i piani del tuo patetico Generale e li contrasterò a mio modo. Non temere. Saremo di nuovo insieme. Non ingannarti, ho piani per te. Non ho intenzione di sprecare il tempo e le energie che ho investito in te. Sai che sono stata molto cauta con te.”

Calisto conferma quel punto girandosi verso di me e baciandomi con intensità e, per un lungo istante, dimentico tutte le mie preoccupazioni perdendomi nel sapore delle sue labbra e della sua lingua.

Ciò che dice è vero. La mia amata è stata attenta a non risucchiare mai troppa energia da me, in modo da non far scendere il mio Livello di Minaccia. Ho sentito raccontare di cosa una succube può fare alla nostra gente. Ho sentito di un gran numero di uomini spariti nel nulla, ritrovati in seguito completamente drenati, segno della sua fame e della minaccia che rappresenta per tutti gli uomini. Ma quali sono i suoi piani per me? Sono curioso, ma non aggiunge altro.

CAPITOLO 3

Ritorno al quartier generale, alla mia tenda, dalla mia squadra, con la consapevolezza di aver fatto il mio dovere. Farò ciò che mi è stato ordinato; credo a Calisto e andrà tutto per il meglio. Nel frattempo, le mie ragazze si stanno ancora lamentando per gli ordini ricevuti, così come hanno fatto da quando glieli ho comunicati.

“Non avremo neanche la possibilità di vedere che aspetto ha questa demoniaca succube, figuriamoci di ucciderla.” Ringhia Melyne scuotendo rabbiosamente la rossa capigliatura, mentre cammina nervosamente al centro della nostra tenda. Ha un aspetto minaccioso nonostante non sia armata e indossi solamente la tunichetta.

Iolanthe è distesa sui cuscini, allungata in tutta la sua femminea gloria. I lunghi capelli bianchi sono raccolti in una coda che le raggiunge e supera il punto vita. Non è meno irritata della situazione, ma, tra tutte, è quella che mostra meno il suo lato emotivo. Anche lei ha, però, la sua dose di lamentele da condividere.

“Questo sarebbe l’ordine? Combattere i goblin e gli altri mostriciattoli mentre gli idioti combattono nei pressi della fortezza?” si lamenta. “Abbiamo fatto così tanto per salire di Livello e sfrondare il numero di quelle creature e ora quell’armata di senzacervello avrà per prima la possibilità di ucciderla al posto nostro? Amyndas ha mai davvero avuto intenzione di farci guadagnare il premio che ci ha sventolato in faccia? Questo è un assegnamento del cazzo!”

“È completamente ingiusto” aggiunge la minuta Rena dall’alto del suo sgabello. “Amyndas ci ha promesso che, chiunque fosse riuscito nel compito di uccidere la demonessa, sarebbe diventato secondo solo a lui. Scommetto che potrei farci arrivare alla fortezza senza neppure la necessità di un assedio. Ci sta punendo per la nostra bravura! Dovremmo essere noi a dirigere la carica!”

Elenya concorda con la sua opinione mentre lucida il suo scudo, con colpi nervosi.

Sì, le mie ragazze sono ancora incazzate e si rivolgono a me per avere il mio supporto. In questo momento la mia leadership è messa alla prova. È compito mio rassicurarle con il mio autocontrollo, con la mia forza e facendo loro sapere che non permetterò che ci freghino da sotto al naso quello che ci è stato promesso.

“Sì, sappiamo tutti il valore che Amyndas dà alla sua eliminazione. Ed è chiaro, ormai, che non ci verrà data l’opportunità di ucciderla” concordo. “Farò del mio meglio per capire come potremo comunque avere la nostra possibilità. Ma ricordate, dovremo anche affrontare alcune tra le più potenti creature che Calisto chiamerà in suo soccorso, e non sarà affatto facile.”

In cambio ricevo bronci e sbuffi. Okay, devo fare di meglio.

“Probabilmente l’assedio fallirà,” continuo, “il castello è enorme e anche se attaccheranno i punti più vulnerabili, scommetto che la demonessa riderà di loro e li contrasterà con le difese che ha a sua disposizione. E più saremo forti, più saremo in grado di distruggerla quando sarà il momento.”

Per quanto possano valere i “Livelli di Minaccia” qui, io sono vicino al 20 e ognuna di loro ha già superato il 10. Calisto è comunque sempre di livello 100, quindi ne hanno ancora di strada da fare se vogliono riuscire a catturarla e a sopravvivere.

Il mio discorso migliora le cose. Almeno le ho rassicurate che la pensiamo tutti nello stesso modo.

In ogni caso c’è una tra di loro che ha deciso di dare sempre più di quanto riceve, si tratta di Rena. Quella notte viene da me e mi si offre proprio come ha già fatto in precedenza. Lo apprezzo molto.

Rena è di fronte a me, sdraiato sulla mia branda. Inizia a spogliarsi. Il mio sguardo indugia sul suo seno e scende lentamente verso la zona in mezzo alle sue gambe. Normalmente non è così audace, è una piacevole sorpresa. I capelli intrecciati lasciano alcune ciocche sfuggire libere sulla schiena. Scivola su di me, il suo volto illuminato dalla fiamma di una candela, inizia a slacciarmi i pantaloni e la tunica.

Il suo stomaco mi preme contro l’uccello, e la mia erezione crescente cattura la sua attenzione. Rena mi guarda negli occhi con un sorriso, finisce di spogliarmi, getta i miei vestiti di lato e si posiziona sopra di me. Sospiro appena mentre lei, intrecciando le sue dita alle mie, muove i fianchi, sopra di me. Anche se il suo corpo non è quello di un’incantevole succube, è adatto a soddisfare i bisogni che la mia padrona lascia insoddisfatti. È calda e mi stuzzica muovendosi sopra di me.

Le afferro i piccoli seni tra le mani, sfiorando i minuscoli capezzoli con i pollici. Rena arrossisce e si volta. Mi dimenticavo che, a letto, Rena è più timida delle altre. Il contrasto con Calisto è impressionante. Calisto è orgogliosa, sicura di sé, e ama mettere in mostra il proprio corpo. Rena è a suo agio con il proprio corpo ma non è così sfrontata e orgogliosa come la mia demonessa. I suoi occhi fissano il mio petto o restano chiusi mentre mi tocca. Rena si china in avanti per baciarmi e io le afferro il culetto con le mani. I suoi baci, dolci ed esitanti mi rendono impaziente. La prendo per la nuca e, praticamente schiaccio la sua bocca con la mia, invadendola con la lingua. Per un attimo, si ritrae dall’aggressione, ma si abitua presto al ritmo. Adesso siamo sulla stessa onda, il suo corpo si struscia contro di me con mosse rapide e intense. I suoi capezzoli contro il mio petto e con la fighetta si sfrega su di me, titillandomi. Il contatto fisico è delicato, mi sfiora appena in modo molto piacevole. Scalpito, la mia impazienza ha la meglio. Le afferro nuovamente il culo e la giro in modo che sia sotto di me. I suoi occhioni mi fissano con un misto di confusione e piacere, ma non si oppone al mio desiderio.

 

Scruto brevemente il suo corpo. Sebbene sia attraente, non mi soddisfa del tutto. Una crescente e pura fame che non può essere soddisfatta. Le sollevo le caviglie sulle mie spalle e affondo profondamente dentro di lei.

Chiudo gli occhi e mi lascio andare al ritmo impazzito e disperato che desidera il mio corpo. Mi sfuggono gemiti quasi incontrollati mentre sbatto ripetutamente dentro di lei. Rena si contorce e mugola sotto di me. Il mio corpo si rilassa un po’ al percepire la sua umidità. È stretta e ferma attorno a me, anche se il resto del suo morbido corpo femminile soccombe al mio intenso desiderio, si aggrappa alle mie braccia per sostenersi. Sento le sue piccole unghie penetrarmi la pelle e il dolore mi scatena qualcosa dentro. Con tutta la forza e con tutto il mio vigore mi muovo dentro il suo corpicino per andare il più in profondità possibile. Vedo quasi l’impronta del mio pene attraverso la sua pelle tesa come se potesse passarci attraverso in qualunque momento.

Mi sento come se stessi cercando sollievo ad un prurito, come se ad ogni spinta stessi grattando via quella sensazione. Anche se ho gli occhi chiusi e il suo corpo mi regala piacevoli sensazioni al tocco, un generale senso di insoddisfazione emerge dal profondo. La mia impazienza e frustrazione diminuiscono e mi spingo più a fondo dentro di lei.

I gemiti si fanno più tremolanti mentre la sbatto, le stimolo il clitoride con la mano. Con la punta delle dita lo sfioro con movimento circolare, guardando il suo viso, leggermente scostato di lato; mi guarda attraverso la frangia scompigliata. Si morde il labbro inferiore mentre si inturgidisce. Ho la conferma che la sto facendo godere, anche se continuo a sentire un vuoto in me.

Intuisco che sta per venire e uso tutta l’energia che ho per farle raggiungere l’orgasmo.

Le sue cosce iniziano a tremare e i gemiti di Rena si fanno più tremolanti, le sue labbra si distendono in una larga O mentre gode. Sento le sue pareti contrarsi attorno a me e finalmente inizio a sentire la positiva e piacevole sensazione crescermi dentro. Uso questa energia per pompare più a fondo e per riversarle dentro il mio seme spruzzando ad ogni contrazione. Resto dentro di lei quando ho finito, cercando di aggrapparmi ai pochi secondi di estasi che ho vissuto. Entrambi abbiamo bisogno di diversi istanti per riprenderci, mentre siamo ancora uniti. Mi ritraggo da lei e le crollo a fianco per riprendere fiato.

Quando anche lei si è ripresa, Rena si solleva sul gomito a fissarmi. Ha lo stesso sguardo analitico di quando indaga e perlustra durante le missioni. Non sono abituato a quell’espressione e le rispondo con un sorriso stanco.

“Cosa c’è?” le chiedo.

La domanda la coglie di sorpresa, scuote la testa. Quando riappoggia la testa sul mio petto ha di nuovo l’abituale espressione timida.

“Niente. È solo che mi sembravi…diverso, questa volta.” Osserva.

“Diverso?” le chiedo.

“Sì, Come se fossi…stufo di me, o qualcosa di simile.” Mi dice con voce triste.

Abbraccio strettamente il suo corpo minuto e la sento rilassarsi contro di me.

“Sciocchezze” insisto.

Resto sdraiato a pensare a Rena, raggomitolata contro di me; il suo corpo caldo, il suo petto nudo che mi preme sul fianco ad ogni respiro.

Il sesso con lei è totalmente l’opposto di quello che provo con la succube. Ma, nonostante tutto, di sicuro mi aiuta a distogliere il pensiero da Calisto, almeno per un breve periodo. La succube prende, Rena dà, entrambe le cose mi procurano immenso godimento. Ma anche le cure di Rena hanno effetto solo per un breve periodo e sento ancora l’urgenza di agire per colei che stringe la mia anima tra sue mani.

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